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Cgil contro Nordio: “Parole indegne sulle carceri, a Foggia sovraffollamento oltre il 200%”

Cgil contro Nordio: “Parole indegne sulle carceri, a Foggia sovraffollamento oltre il 200%”

L’emergenza carceri va affrontata e risolta, non minimizzata come continua a fare con le sue parole indegne il ministro della Giustizia. Non c’è giorno in cui non compaia una notizia a conferma dell’urgenza di un intervento. Gli spazi ridotti e sovraffollati in cui i detenuti restano tutto la giornata per mancanza di attività, con il caldo insopportabile che li rende roventi e aggrava una situazione già insostenibile di disagio, compromettono la salute della popolazione detenuta e di chi in carcere lavora. E il numero drammatico dei suicidi è in costante aumento”.

È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi. Per la dirigente sindacale “sono inaccettabili le dichiarazioni con cui il ministro Nordio, nel corso dell’interrogazione sul sovraffollamento, da lui sempre sottovalutato, ha chiuso a ogni forma di liberazione anticipata definendola ‘istigazione a delinquere’, ed è arrivato a dire che non vi è relazione fra sovraffollamento e suicidi. Parole indegne – ribadisce – per un Ministro della Repubblica, che fanno il paio con i silenzi assordanti del Ministro della Salute”.

“I dati – ricorda Barbaresi – parlano chiaro: una popolazione di 62.728 detenuti da record storico, con un insostenibile sovraffollamento medio del 135%, che supera ampiamente il 200% a San Vittore, Brescia, Foggia, Lucca. Dall’inizio dell’anno si contano già 39 suicidi fra i detenuti e 2 fra gli agenti penitenziari”. “Servono subito misure davvero deflattive – sostiene – perché se non si risolve il sovraffollamento nessun provvedimento potrà essere davvero efficace e incisivo. Non occorrono nuove strutture, moduli prefabbricati, caserme dismesse. Servono adeguate dotazioni organiche di personale: agenti, operatori sanitari, educatori”.

“Serve – conclude la segretaria confederale della Cgil – declinare finalmente appieno l’articolo 27 della Costituzione, anche raccogliendo il sollecito del Presidente della Repubblica per garantire dignità a chi si trova in carcere, e discutere in Parlamento le proposte già esistenti riguardo le misure alternative, che devono essere davvero tali, e la liberazione anticipata. Sono necessari provvedimenti in grado di porre finalmente termine alle condizioni drammatiche, inumane, nelle carceri italiane”. (Ansa)

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